Nel precedente articolo si è parlato di fantascienza, descrivendola nei suoi aspetti più generali.
Una prima definizione che abbiamo già dato di fantascienza è la seguente: «Narrazione o rappresentazione di vicende fantastiche, apparentemente o parzialmente fondate su elementi scientifici».
Quindi, per definizione, la fantascienza è un genere di intrattenimento che mescola elementi di fantasia a elementi scientifici.
Partendo da qui, facciamo un passo indietro ed esploriamo la definizione di fantascienza nel dettaglio delle sue due componenti: la fantasia e la scienza.
Iniziamo con la fantasia.
Nell’attività di autore la fantasia è l’elemento fondamentale. Essa si può definire come la capacità umana di immaginare fatti, eventi o situazioni che possono essere possibili o impossibili, reali o irreali.
L’etimologia della parola ne fa risalire le origini al latino phantasĭa e al greco φαντασία (phantasía).
Base della fantasia è quindi l’immaginazione. Essa è la capacità dell’intelletto di creare o rappresentare nella propria mente, liberamente e indipendentemente dai vincoli della logica, immagini, suoni o situazioni che siano reali oppure no.
La fantasia presuppone, di conseguenza, un livello superiore di immaginazione, poiché implica la facoltà di una persona di inventare, creare o produrre mondi o situazioni immaginari, ipoteticamente realizzabili o del tutto irrealizzabili, con la sua mente.
Nell’attività di un autore la fantasia si esprime attraverso la creazione artistica, nella produzione di opere come dipinti, sculture, romanzi, film, brani musicali, ecc.
Da ciò deriva il genere “fantastico” nella produzione letteraria e cinematografica, parte del quale ricade nella definizione iniziale di “fantascienza”.
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