Ho terminato l’ultimo articolo relativo al metodo scientifico menzionando i risultati delle sperimentazioni e come uno scienziato potrebbe utilizzarli.
Prendo spunto da quell’ultimo paragrafo e dall’attuale situazione informativa relativa ai contagi da Covid-19 in Italia per fare alcune riflessioni, deviando, momentaneamente, dal programma che mi ero prefissato per questi articoli.
Veniamo ai fatti.
Le statistiche ufficiali dicono che, a partire dal mese di novembre dell’anno 2021, si è avuto un aumento dei contagi da Covid-19 al punto da rendere “critica” la situazione nel Paese.
Innanzitutto, la situazione critica dovrebbe riguardare l’attività degli ospedali e non la diffusione del virus, soprattutto perché, parallelamente al Sars-Cov-2, ne circolano tanti, alcuni simili e altri diversi, presenti in tutta la popolazione, per cui non ha il minimo senso continuare in uno stato allarmistico per un singolo patogeno. In secondo luogo, se il problema sono le cure per i contagiati, ne esistono alcune che non necessitano di ricovero, soprattutto se prestate nei primi due o tre giorni dall’insorgenza dei sintomi e possono essere efficacemente fatte a casa propria. Certo, esistono situazioni di particolari aggravamenti che richiedono l’intervento della struttura ospedaliera, ma si tratterebbe di casi eccezionali, che resterebbero tali se non si applicasse il criterio di “paracetamolo e vigile attesa” e purché si eviti l’intubazione, che aumenta lo stato infiammatorio dei polmoni (ormai è conclamato, anche se il “Comitato Tecnico Scientifico” e il Ministro Speranza affermano il contrario; ma si sa: chi di speranza vive, di “Speranza” muore).
Nel mese di gennaio del 2022 i casi di contagio sono aumentati fino a raggiungere il cosiddetto “picco” nella prima parte del mese.
“Una catastrofe!” direte voi, perché è ciò che dicono anche Draghi, Speranza e il CTS.
Ma guardate bene i numeri: il picco si è avuto a inizio mese, nello stesso periodo in cui, solitamente, si ha il picco dell’influenza stagionale, del raffreddore e dei virus respiratori in genere.
Quindi la domanda è: questo aumento dei contagi è stato tutto dovuto al Covid-19 o nel conteggio ci sono anche altre malattie causate da virus simili?
Domanda legittima, visto che il test RT-PCR usato per identificare il Sars-Cov-2 è inaffidabile nella distinzione tra Covid-19 e influenza, tanto che negli Stati Uniti la Division of Laboratory Systems del CDC (Centers for Desease Control and Prevention; l’equivalente del nostro Istituto Superiore di Sanità, più o meno) invita i laboratori di analisi a cambiare la tipologia di test (qui il Lab Alert del 21 luglio 2021).
Quindi, constatato ciò, viene ulteriormente da chiedersi: quanto sono veritiere le informazioni fornite dal Governo? Difficile quindi nascondere che questo regime del terrore fa comodo a Draghi, Speranza, membri del Governo in genere e Unione Europea, perché, a modo loro, sono tutti in conflitto di interessi fra la tutela della salute pubblica e gli introiti delle case farmaceutiche che pagano loro cospicue somme sotto forma di lobbying e vari benefici, o dividendi per chi di loro ne è socio azionario.
Ed ecco qui perché mi sono riferito alle ultime frasi del precedente articolo, che qui riporto:
«In considerazione di quanto esposto si arriva facilmente alla conclusione che, per quanto il concetto di “metodo scientifico” sia estremamente ampio, non si può prescindere dalla riproducibilità dei risultati. Una volta ottenuti, sta allo scienziato decidere come utilizzarli; ma questa è un’altra storia.»
I risultati delle statistiche sul Covid-19, sapientemente manipolati, vengono usati non per informare le persone, ma per terrorizzarle e renderle docili e ubbidienti ai voleri delle lobby farmaceutiche che hanno influenzato la creazione della dittatura sanitaria per incrementare i loro già cospicui guadagni.
Un uso distorto delle conoscenze scientifiche di questo tipo è una di quelle cose che bisogna assolutamente evitare, perché è attraverso quelle che si arriva a degenerazioni come il “lasciapassare verde” (meglio noto come green pass) che illudono di possedere una libertà che, in realtà, non si ha, essendo un documento la cui validità può essere revocata a piacimento. Documento che è un’aberrazione contro i principi di libertà a cui bisogna rispondere solo con una parola: NO!
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